01 LA MONTAGNA REALE detta COLLE SAN VITALE 

Colle San Vitale

Latitudine 37,403986 N

Longitudine 13,355569 E

La distruzione della città di Castro sul monte Kassar è legata alle guerre servili, furono i Romani infatti a demolire le città di Triocala e Castro. 

Abbandonata l'antica città, i superstiti passarono ad abitare sulla montagna reale oggi denominata San Vitale e secondo quanto afferma il Tirrito ciò avvenne in epoca anteriore ai bizantini o secondo il giudizio di altri storici sotto la dominazione greca. Certo è che il luogo si presentava già per sua stessa natura difficilmente raggiungibile e l'aggiunta delle fortificazioni lo rese inaccessibile.  Per questo motivo la nuova città durante l'invasione degli Arabi in Sicilia fu quasi totalmente distrutta (859-860) ma la fertilità dei luoghi, la salubrità dell'aria e l'inaccessibilità invogliarono questi ultimi a ricostruire l'abitato sui resti del primo, ricostruendo le mura e fortificando la Rupe. 

La distruzione dell'antica città sulla Montagna Reale da parte degli Arabi avvenne nel periodo della loro seconda invasione nell'850 circa, per mano del feroce Abbas. 

Ricostruita, quindi, fu ben presto ripopolata dall'antica popolazione di origine greca che si era dispersa nei dintorni e dai nuovi coloni che concorsero in gran numero ad abitarla. Nello scorcio del decimo secolo essa fioriva di nuovo e ricomparve nella storia col nome di Karsnubu. 

Gli arabi, assunto il potere della città, non imposero agli abitanti locali il loro culto, anzi, pur non permettendo la costruzione di nove chiese cristiane, non imposero la distruzione di quelle esistenti tollerando l'esercizio del culto cristiano.

Intanto i Normanni conquistavano la Sicilia. Il conte Ruggero pose la sua attenzione sull'inespugnabile castello arabo di Kars-nubu, che riuscì a conquistare.

Per tenere a freno la numerosa popolazione musulmana rimasta in città il conte Ruggero fece costruire due castelli, uno dei quali alla base del Colle, collegati da una strada coperta e rafforzò le mura della città. Ruggero fece erigere una cappella dedicata a San Giorgio oggi conosciuta come chiesa del Giudice Giusto.

Oggi al Colle San Vitale si accede tramite una via che sale lungo il versante orientale dello sperone, parzialmente intagliata nella roccia. Altri edifici religiosi sono stati costruiti dal periodo bizantino a quello normanno sul Colle: la chiesa di San Vitale, e all'interno del complesso fortificato la chiesa di Santa Maria dell'Udienza e la chiesa di San Giorgio.

Il complesso fortificato di epoca normanna, che ingloba tuttavia i resti della città araba, si estende con varie strutture su tutto lo sperone per un fronte di circa 400 metri. A partire da Nord, lungo il versante orientale, è ancora visibile un camminamento tagliato nella roccia che probabilmente prosegue in direzione del Kassar. L'accesso al complesso era costituito da una porta a doppio sbarramento che obbligava chi entrava ad offrire il fianco sinistro. In questa zona lo sperone assume la configurazione di un pianoro su cui si impostano una serie di strutture, una torre e ambienti di servizio, meglio conservate, comprese tra i muri di fortificazione. Il muro di cinta orientale nell'estremità nord presenta ancora cinque merli arrotondati.

Immediatamente a Sud-Est dell'ingresso settentrionale resta l'alloggiamento, sul muro di cinta, della rampa di una scala parzialmente crollata che conduceva alle postazioni di vedetta. Nella tradizione locale tale scala viene denominata Scala del Re. Sul pianoro la torre a pianta quadrata è posta a guardia della porta fortificata orientale della quale rimane visibile solo uno degli stipiti.

Verso Sud il pianoro è chiuso dal complesso del Castello Arabo ad Ovest e dalla chiesa di San Giorgio ad Est, che definiscono un vero e proprio ingresso meridionale configurato come una porta fortificata con doppio sbarramento.